lunedì 13 agosto 2012

Sophy La Grande di Georgette Heyer (Astoria)


Sophy la Grande narra le avventure di un’eccentrica ventenne, che, affidata per alcuni mesi alla zia, darà una svolta non solo alla propria vita ma anche a quella dei suoi cugini. Simile a Emma della Austen, solo un poco meno ingenua, Sophy ama ficcare il naso nelle vite altrui, non certo per curiosità, bensì “perché ci sono talmente tanti guai che qualcuno dovrà pur risolverli…”. E a Ombersley Park i problemi sono molti: la giovane Cecilia che rifiuta di sposare l’innamorato lord Charlbury perché invaghitasi di un poetuncolo, il giovane Hubert in difficoltà a causa dei debiti di gioco… Il tutto ricade sulle spalle di Charles, il figlio maggiore – fidanzato con l’insopportabile signorina Wraxton – che oberato dalle gravi responsabilità reagisce stizzito alle intromissioni della stravagante quanto affascinante cugina.
Ambientato, come la gran parte dell’opera di Heyer, nel periodo della Reggenza (1811-1820), contraddistinto da una certa rilassatezza di costumi dell’aristocrazia e contrapposto perciò alla stretta morale vittoriana che ancora imperava nell’Inghilterra degli anni cinquanta, Sophy la Grande ci offre un meraviglioso personaggio di donna intraprendente e responsabile.

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