Salvare una biografia per i posteri: questo garantisce la Polizza “Genial Biography”
proposta da Nelson e sottoscritta da Pino con l’impegno di raccontare almeno
quarant’anni della sua vita familiare. E si va per libera associazione di idee…
dai nonni emigrati dalla Sicilia a Roma negli anni Trenta, ai traumi della
guerra e alle incertezze della difficile ricostruzione, alle svolte epocali
degli anni Sessanta e all’atmosfera di piombo di quelli successivi. La
scrittura – unica terapia – ricostruisce esistenze, ripercorre infanzia e
adolescenza nel chiassoso e a volte goliardico clima di una grande famiglia
sicula di cuore generoso, nei quartieri romani della formazione; rivive i
passaggi di una giovinezza tanto avida di sperimentare quanto bisognosa di nutrirsi
di scoperte (la poesia, il cinema, la politica) per individuare la propria
vocazione. Mentre la famiglia si allarga e la narrazione vive tra le estati
siciliane, la Capitale
e il Veneto, che si fa quasi patria d’adozione del protagonista, egli attinge alle
donne che hanno provveduto alla sua educazione sentimentale, agli
indimenticabili personaggi che con la loro stravaganza o semplicità gli hanno
aperto la mente, alle proprie non sempre lineari tappe esistenziali, ai cult
che hanno fatto da riferimento alla sua crescita. E la storia (le storie) si fa
registro dell’evoluzione della società italiana di quegli anni: un vasto
affresco di intense passioni collettive alternate ai momenti bui delle stragi e
dei terremoti. Ogni evento esterno si traduce in “segnale” di vissuto, trova
eco nel percorso privato incalzandolo, determina orientamenti e
disorientamenti, suscita buona e cattiva coscienza nel contratto di sincerità
stipulato dal narratore col suo puntiglioso alter-ego. Tra sorriso e
“incazzatura” (alla De Andrè), col pudore delle pulsioni poetiche ma con il
coraggio delle fragilità, l’autore intreccia il filo della propria storia nel
tessuto collettivo e in anni che hanno visto la fondazione di un’Italia alla
quale un’intera generazione guarda forse con nostalgia.
Nelson Martinico, di origini siciliane, è nato a Roma. Dopo
una folgorante quanto effimera carriera da giovane promessa del pallone –
interrotta a un passo dal professionismo in seguito a uno sfortunato incidente
– ha fatto di tutto: camionista, barman, imbianchino, stuntman in una dozzina
di spaghetti-western del periodo declinante, fatto parte di un quintetto folk
sardo-siculo (alla fisarmonica). Infine ha insegnato Latino e Greco. Ha
pubblicato cinque volumi di poesia. L'ultimo, Una Mezza Commedia (poema in
terza rima dantesca) è stato adottato nelle scuole. Ha inoltre pubblicato il
romanzo I numeri del fuoco (GBM, Messina, 2008). Si sono interessati alla sua
produzione, fra gli altri: Luigi Baldacci, Eugenio Montale, Paolo Ruffilli,
Cesare Segre. I laboratori di scrittura da lui ideati e condotti nei licei
hanno vinto il Premio Mario Luzi, Concorso Nazionale di Poesia per le scuole
superiori 2004/2005 e 2009/2010. Attualmente conduce il Laboratorio di
scrittura creativa – Arte Poetica presso l’Università La Sapienza di Roma, facoltà
di Scienze Umanistiche.
Chi volesse comunicare con lui può scrivere al suo migliore
amico: pinoligotti@yahoo.it
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