Un sentimento nuevo si sta diffondendo tra gli italiani che
oggi, per la prima volta, considerano l'evasione fiscale la vera grande
emergenza del Paese. Iniziano a chiedere lo scontrino, a pretendere la ricevuta,
addirittura a fare il tifo per i blitz della Guardia di Finanza nei luoghi cult
della ricchezza nascosta. Perché gli italiani, finalmente, stanno aprendo gli
occhi su una "ingiustizia fiscale" senza pari al mondo: l'incredibile
disparità del peso delle tasse sui diversi tipi di reddito e di contribuente.
Da una parte i lavoratori dipendenti e i pensionati, schiavi di un fisco ormai
insostenibile e costretti a "pagare" l'80% del gettito fiscale del
Paese pur detenendo solo il 30% della ricchezza nazionale. Dall'altra parte i
lavoratori autonomi imprenditori, commercianti e professionisti - troppo spesso
liberi di considerare le tasse come un optional. È una situazione
insostenibile, da cui nasce un grave rischio. Nei prossimi anni potrebbe
esplodere una nuova, lacerante "lotta di classe": lavoratori
dipendenti e autonomi contrapposti gli uni agli altri, al punto da rendere più
difficile la convivenza civile. Per scongiurare questo rischio - di cui si
scorgono già segnali evidenti - è necessario rivoluzionare il rapporto tra
fisco e lavoratori autonomi, adottando subito misure impopolari che rendano il
sistema tributario molto più giusto e più equo.
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