venerdì 31 agosto 2012

Nel nome dello zio di Stefano Piedimonte (Guanda)



Lo Zio è uno spietato boss della camorra. Ha però una fatale debolezza: il Grande Fratello. Non si perde una puntata del GF neanche quando è costretto a vivere in latitanza, braccato dall'agente di polizia Woody Alien (così soprannominato per la «bruttezza intellettualoide») che potrebbe incastrarlo grazie a un misterioso informatore. Allora i «guaglioni» dello Zio, scoperta l'identità del traditore, arruolano il pusher Anthony - ventenne incensurato, ma in compenso lampadato e depilato - per mandargli un messaggio dalla Casa. Dopo un estenuante addestramento, Anthony riesce a superare il provino ed entra nel cast. E sarà proprio lui a dare il colpo di? scena. La miscela delle situazioni e dei personaggi è di una comicità esplosiva. Grazie a una scrittura brillante, sottile, incalzante è impossibile staccarsi dalla pagina. Con il suo humour grottesco l'autore ha trovato un modo singolarissimo di raccontare, denunciandola, una realtà drammatica come quella napoletana: restituisce «operai e manager del crimine» alle loro fragilità, ai loro tic, al loro linguaggio, alla loro mostruosa quotidianità, e proprio per questo li tocca nel vivo.

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