martedì 23 febbraio 2016

book trailer: EVERY DAY BIRDS

Book Trailer: A Different Kind of Daughter: The Girl Who Hid from the Ta...

RADIO SILENCE by Alice Oseman | Book Trailer

Tarantulae – La notte della Taranta di Maurizio Nocera (iQdB Edizioni di Stefano Donno) alla libreria Palmieri di Lecce



Tarantulae – La notte della Taranta di Maurizio Nocera (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato presso la Libreria Palmieri in via Salvatore Trinchese n. 62  giovedì 25 febbraio 2016.  Start h. 18,30 . Presenteranno l’autore la giornalista Carla Petrachi e lo scrittore Raffaele Gorgoni
È da molto tempo che Maurizio Nocera si dedica alla ricerca sul Tarantismo (ne troverete testimonianza nella ricca bibliografia che chiude questo pamphlet), un modo per stare con i piedi, con le mani e con il pensiero nella Terra, con la sua Terra e con tutto il carico simbolico e magico che concima e cresce la particolarità salentina. In questo poema – “scritto a Badisco, forse in una notte d’agosto del 2015, davanti al mare che parlava alla luna”, Maurizio Nocera rende omaggio, a tre grandi personalità: il danzatore Giorgio Di Lecce, il tamburellista Uccio Aloisi, lo studioso Sergio Torsello. Loro, con la complessità del tarantismo, a vario titolo, hanno avuto a che fare, segnando la storia di questo fenomeno nella contemporaneità. Poi, “La Notte della Taranta”, la catarsi collettiva, il fascino e il richiamo di  una forma antica e il suo resistere al e nel Tempo. Il sibilare e il battere delle pelli dei tamburelli muove ancora il cercare… Non c’è quiete, tutto si fa ritmo, musica; quella anima del Salento, essenza del “sentire”, prima arte, sua intima poesia. La Notte di Melpignano di questo “sentire” è manifesto e laboratorio. C'è una Taranta, un “morso” necessario, quello che il tempo provoca con le sue storture: il brutto che invade, la precarietà, il disagio, la guerra sempre presente nelle cronache del Mondo. Un “morso” che chiama alla presenza. La musica di questo deve farsi carico. La catarsi della festa non è evasione, distrazione, dimenticanza, pausa. Nell'incanto della trance è sempre necessario trovare l'energia della consapevolezza. “Bellu l'amore e ci lu sape fare” canta la pizzicarella: un amore largo, vasto per quanta è vasta la terra. Accoglierla per intero significa portarla alla sua essenza di natura, d'Amore, appunto. Abbraccio che si oppone, resiste e tenta di trovare soluzioni, il passo possibile, la necessaria armonia. (Mauro Marino)

Maurizio Nocera è nato a Tuglie, nel Salento, nel 1947. Numerosissime le sue pubblicazioni e le iniziative editoriali che lo vedono coinvolto. E’ socio ordinario della Storia Patria per la Puglia dal 1980.
iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro Marino
Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

lunedì 22 febbraio 2016

Lost and Found, by Maria Savva - book trailer

Una morte sola non basta di Daniela Alibrandi



L’affresco di vent’anni di storia sociale e culturale d’Italia, raccontato attraverso la lente di un grande e coinvolgente romanzo (neo)realistico. Nelle librerie dal 17 marzo 2016

Esce per Del Vecchio Editore, Una morte sola non basta di Daniela Alibrandi. E’ la storia commovente e avvincente di una relazione profonda e complessa che porta i segni della violenza e delle fragilità di un’epoca. E’ il racconto del passaggio all’età adulta di due giovani – prima bambine e poi adolescenti – le cui storie nascono si sviluppano e si concludono intrecciandosi con le vicende di un’intera generazione e la Storia di una nazione in fermento, colta nella transizione dalla semplicità degli anni Cinquanta al folgorante e ottimistico sviluppo del boom economico degli anni Sessanta, fino alle contraddizioni, ai contrasti e alle ipocrisie degli anni Settanta. Ilaria e Michela condividono molte cose. Sono nate nella Roma degli anni Cinquanta e hanno affrontato entrambe la violenza di genere e non di chi avrebbe invece dovuto proteggere la loro infanzia. Si incontrano già adolescenti: hanno ormai lasciato alle spalle i sogni del “miracolo italiano” e, anche in conseguenza di ciò che hanno subìto, cominciano a collezionare errori e profonde delusioni. Nel coinvolgente rapporto che si instaura, nascerà il tentativo di un reciproco riscatto che le porterà a un epilogo totalmente imprevedibile. 

L’autrice: nata a Roma, ha vissuto tra l’Italia e gli Stati Uniti. Si è occupata di relazioni internazionali e di scambi culturali con l’estero, nell’ambito dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa.  Ha vinto numerosi premi letterari nazionali, tra questi Il Volo di Pègaso, La Città e Il Mare, il Memorial Miriam Sermoneta e Mani in Volo. E’ rientrata, inoltre, tra i finalisti del concorso nazionale La Memoria. Tra i suoi romanzi, in catalogo presso la Italian & European Bookshop di Londra, Nessun Segno sulla Neve, tradotto anche in inglese, è vincitore del premio letterario nazionale Circe 2013. Nel 2012 ha pubblicato Il Bimbo di Rachele e Un’Ombra sul Fiume Merrimack. Quest’ultimo, anch’esso tradotto in inglese, è tra i vincitori del Premio Letterario Internazionale Novel Writing Month. Nel 2014 è uscito La Fontana delle Rane che ha vinto la seconda edizione del premio letterario nazionale Perseide. E’ stata insignita di numerosi riconoscimenti anche per i suoi racconti, pubblicati in diverse antologie e su diverse riviste e ora raccolti nella pubblicazione I Doni della Mente, disponibile nell’edizione inglese Echoes Of The Soul. Con Una morte sola non basta è al suo quinto romanzo. 

I siti internet dell’autrice:
Pagine: 350 - euro 16 - ISBN 9788861 101593
Del Vecchio Editore via dei Giardini, 2  - 00062 Bracciano (RM) www.delvecchioeditore.com

giovedì 18 febbraio 2016

Disamine e altre variazioni con Francesco Aprile, Ninfa Giannuzzi, Egidio Marullo all’Arci Eutopia di Galatina

























Disamine e altre variazioni con Francesco Aprile, Ninfa Giannuzzi, Egidio Marullo è il titolo della serata del 19 febbraio 2016 presso l’Arci Eutopia, a Galatina  in Corte S. Stefano 4  a partire  dalle ore 20:30. Un dialogo fra segni di diversa estrazione a partire dalla raccolta poetica Dietro le stagioni (iQdB Edizioni di Stefano Donno, 2015) di Francesco Aprile, che sarà oggetto del  reading, e dal ciclo pittorico Canti alla macchia di Egidio Marullo che accompagnerà l’azione di Francesco Aprile, Ninfa Giannuzzi, Egidio Marullo. La raccolta poetica Dietro le stagioni e il ciclo pittorico Canti alla macchia nascono fra dicembre 2014 e gennaio 2015, da una serie di discussioni e indagini critiche svolte da Francesco Aprile ed Egidio Marullo attorno all’opera del pittore Edoardo De Candia e la componente mediterranea che ne attraversa il segno. Il risultato è traducibile nelle linee di ricerca che i due autori, in maniera autonoma, hanno poi condotto sulle loro opere, cercando di tradurre le ricerche svolte in un codice linguistico mediterraneo, alveo di disamine contemporanee e altre variazioni, nucleo di una contemporaneità in dialogo eppure conflittuale, centro di domande che sedimentano l’ora. Dietro le Stagioni di Francesco Aprile rappresenta la prima uscita editoriale della nuova casa editrice iQdB edizioni  di Stefano Donno (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno).  Il progetto nasce con il placet morale de  “I Quaderni del Bardo”  il marchio editoriale portato avanti ad oggi da Maurizio Leo (1959, poeta, e grande operatore culturale ) e che gestisce ormai da più di vent’anni anche  “Il Bardo”, (direttore responsabile Antonio Tarsi), una rivista dedicata alla cultura tout court, alle tradizioni storico monumentali del Salento, alla poesia. “Dietro le stagioni rappresenta la costante di Fidia del paradigma mediterraneo, Aprile ha subito il rapporto delle due essenze disuguali della natura e ne ricava una proporzione media ed estrema, per trasformare il patire in agire poetico” Cristiano Caggiula
“Altre tavole fanno le parole, altre pietre // altro rumore, altre parole segnano le mani // la contrada bianca è fumosa di spuma // e chiancato giallo di polvere, dove seguitano // ancora discorsi dismessi, occulti, e persiane // chiuse, sotto i cappotti agita magra resistenza // di carne, di vita. Fiocchi rari di neve, come //pietre preziose si staccano dal ciondolo della //luna, la notte ha occhi bianchi gialli brillanti //accesi, vivi, fra la criniera di un nido e la calca // di un prato. Mille bocche di leone i capelli // gialli sulla tua testa, ma altre accecate mattine // si sfregiano sul mare. Il vento fa i versi dell'amore. // Dopo le rondini, volano alte le nuvole. Ma altre // sono le ragioni e il destino è una lacrima di pizzo //sventolata come freccia di campo nella libertà //del vento.”

Francesco Aprile, poeta, poeta verbo-visivo, critico, nel 2010 ha aderito al movimento letterario New Page, fondato da Francesco S. Dòdaro. Ha fondato il gruppo di ricerca Contrabbando Poetico (2011) e la rivista di critica e linguaggi sperimentali www.utsanga.it   (2014, con Cristiano Caggiula). Nell’ambito dei linguaggi di ricerca sue opere sono archiviate presso istituzioni come il Poetry Library (Londra) e collezioni private, Imago Mundi (Fondazione Benetton). È presente nel volume An Anthology of Asemic Handwriting (2013), e in riviste quali Letteratura e Società, Revista Laboratorio (Universidad Diego Portales, Cile), Infinity’s Kitchen (USA),La Clessidra, Il foglio clandestino, S/V Revue (Lione), Rivista di studi italiani (Toronto).

 iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74
73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro Marino
Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

Doromizu - Acqua Torbida, Mario Vattani - Booktrailer

martedì 16 febbraio 2016

Storia dell'astronomia. Da Talete a Keplero di J.L.E. Dreyer. Dal 26 febbraio 2016 per Odoya in libreria



L’affascinante scoperta del cielo e delle leggi che regolano il moto terrestre e quello degli astri ha accompagnato l’umanità fin dagli albori. Per questo la storia della scienza non può prescindere dalla storia dell’astronomia. Non c’è, oggi, un’opera di storia dell’astronomia, generale o monografica, che non abbia debiti più o meno rilevanti nei confronti di quella di Dreyer. Le tesi in essa sviluppate sono tra le acquisizioni più solide della moderna storiografia. Il volume ripercorre le vie seguite dall’astronomia da Talete a Keplero: dalle più antiche concezioni cosmologiche, attraverso lo studio matematico dei moti planetari, fino alla dissoluzione degli armamentari di cerchi – omocentrici, eccentrici, deferenti, epicicli – nel copernicanesimo kepleriano. Un lungo racconto dove campeggiano figure di grande rilievo: i capitoli su Platone, Aristotele, Tolomeo, Copernico, Tycho Brahe e Keplero sono vere e proprie monografie, ma anche personaggi minori come Eraclide, Aristarco, Apollonio, i Padri della Chiesa e gli astronomi arabi sono trattati con la stessa attenzione e maestria. Il Seicento stabilisce una linea di demarcazione precisa tra due periodi della storia dell’astronomia; anteriormente si ha il lungo e complesso sviluppo dell’astronomia “matematica”, orientata verso la ricerca di sistemi geometrici capaci di render ragione del moto dei pianeti; nel Seicento – con Galileo e con Keplero, che si pone come spartiacque tra i due periodi – ha inizio una considerazione fisica dei moti celesti, con una problematica del tutto nuova, da affrontare con altri mezzi. 
John Louis Emil Dreyer (1852-1926) fu direttore dell’Osservatorio di Armagh, in Irlanda, dove compilò il New General Catalogue delle nebulose e degli ammassi stellari. Diresse l’edizione delle opere di Tycho Brahe in quindici volumi. È stato uno dei maggiori storici dell’astronomia al mondo e il debito di molti studiosi rispetto a quest’opera è immenso.

sabato 13 febbraio 2016

Il poeta Maurizio Leo e il suo nuovo lavoro per iQdB Edizioni alla Libreria Palmieri di Lecce




















Ho dimenticato il cappotto di pannonero vecchio alla fermata del pesce di Maurizio Leo (iQdB edizioni di Stefano Donno) verrà presentato dallo scrittore e poeta Maurizio Nocera lunedì 15 febbraio 2016 ore 18,30 presso la Libreria Palmieri di Lecce in via S. Trinchese 62.
“Ho dimenticato il cappotto di pannonero vecchio alla fermata del pesce, ovvero dell'andamento discendente del verso nello sconfinamento nel nulla. È la tensione del vuoto come campo esperienziale che si rivela nella pratica di queste poesie di Maurizio Leo. Alla luce di un discorso antologico che ospita opere, che spaziano dalla poesia alla critica, dalla prosa poetica alla modulazione cronachistica, raccolte fra il settembre del 1991 e il maggio del 2015 sulla rivista Il Bardo, fondata dallo stesso Leo, occorre considerare come l’incasellamento delle parole produca e/o risponda ad un effetto di vuoto che permette l’allestimento della parola sulla pagina. Dare corpo e forma a questo vuoto, da una parte, lasciare che le parole ci sprofondino, dall’altra, è la condizione liminale di una poesia che passando dall’esperienza della Beat Generation americana percorre in lungo e in largo certe istanze, a questa sempre legate, tipiche del pensiero orientale – che va ad interessare appunto l’intelaiatura della parola – fino a modulazioni di matrice surrealista e, ancora, germinate in progress dalla poesia francese in un senso più ampio e nei cui territori l’autore sembra muoversi con disinvoltura. Maurizio Leo raccoglie a piene mani gli stimoli dei poeti Beat, dalle istanze culturali e quelle ritmiche, dalle geografie spazio-temporali a quelle esistenziali. L’incedere jazzistico della parola poetica, il ritmo incalzante del verso, una poetica fluidificata nell’automatismo del pensiero (di chiara discendenza surrealista, con riferimento puntuale a Breton) che aggira il blocco diurno della ragione e sposta l’asse dell’azione poetica su di un piano liminale, poi precoscienziale, che pare strizzare l’occhio agli strumenti offerti dal Kerouac teorico nei Fondamenti della prosa spontanea (1957). L’attenzione verso la sonorità della parola poetica affonda le proprie radici, in modo ampio e organico, nella letteratura francese. È secondo un percorso che dal “gergo nuovo” del Kerouac de I Sotterranei arriva dritto al verso asintattico surrealista, spostando e ampliando il raggio d’azione dalla letteratura americana alla tradizione francese. Delle successioni sillabiche, sconnesse, modulate nelle esperienze fonetiche del movimento Dada e poi ne I Sotterranei di Kerouac, Maurizio Leo conserva l’attenzione per la sonorità della parola letta fin nelle sue sillabe, senza sconfinare nel nonsense estremo, mantenendo viva e integra la parola. Questa è giocata nel verso come fosse un’isola, una costellazione di mondi che in diverse prove deriva dall’assenza di una consecutio logica volta a determinare una apertura di immagini eteroclite e plurivoche.” (dall’introduzione di Francesco Aprile)

Maurizio Leo è nato nel 1959. Vive e opera a Copertino in provincia di Lecce. Da circa 25 anni porta avanti con immensi sacrifici di impegno e di tempo una piccola casa editrice I Quaderni del Bardo. Ha pubblicato: L’Uac (Il Muro, Sondrio, 1984); Fobia (Odes Ed., Lecce, 1990); Nel volo del proprio inconscio (Ed. di Immaginale, Copertino, 1992); Dogmaginazione (I Quaderni del Bardo, Copertino, 1994); L’Albergo di Latta (I Quaderni del Bardo, Copertino, 1995); Fobia (I Quaderni del Bardo, Copertino, 1998); Non suona più il jukebox nell’appartamento di Allen (I Quaderni del Bardo, Copertino, 2002); Il bazar delle parole scomposte (I Quaderni del Bardo, Copertino, 2005); Il cimitero di memoria (Luca Pensa Ed., Cavallino, 2005); Ha rinchiuso le parole (Ed. Il Raggio Verde, Lecce); Del gatto delle fusa e del suo strusciamento (Lupo ed. , Copertino, 2007). Nel luglio 2014 ha ricevuto per i suoi meriti editoriali il premio Millenium nell'evento ''L'Olio della poesia''

iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
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