venerdì 10 febbraio 2012

Visioni d'oriente e Visioni d'occidente di Falzone Sabrina e Francesco Mariotti (Youcanprint)


Nasce due anni fa’ a Genova, nella splendida cornice del Palazzo Spinola di San Luca, nell’ambito della rassegna “Impressioni d’Oriente”, l’idea di progettare un monumentale ciclo espositivo che mirasse alla facilitazione dei contatti artistici tra l’emisfero artistico orientale e quello occidentale. Il progetto di agevolare gli scambi artistici tra Oriente e Occidente, osservando una particolare attenzione verso il dialogo interculturale tra la Cina e l’Italia, ha trovato la sua piena espressione nello svolgimento dell’esposizione internazionale “Ponte di tradizioni tra Cina e Italia” [Venezia, maggio 2008] patrocinata dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, che ha annoverato notevoli esponenti dell’arte contemporanea cinese, come la celebre pittrice Qin Bailan, simbolo istituzionale della Cina. Sia pur trattandosi di un confronto alla pari tra le culture cinese e italiana - confronto che si presenta estremamente problematico nella realtà quotidiana - la comunicazione artistica ha  ampiamente dimostrato di poter valicare ogni confine geografico, etnico e politico, divenendo il medium idoneo per l’incontro intellettuale tra due civiltà profondamente differenti, che  costituiscono l’una la ricchezza dell’altra. L’arte assurge, pertanto, a canale preferenziale per la dialettica socio-culturale di “Visioni d’Oriente e d’Occidente”, che estende il dibattito non più esclusivamente ad artisti italiani e cinesi, ma coinvolge anche voci di autori americani ed europei, aprendo una storica disputa che affonda le sue radici negli albori dell’umanità. Il ciclo espositivo, che si contraddistingue per la connotazione internazionale, favorisce dunque le relazioni tra l’Occidente e l’Oriente, due universi culturali ricchi di storia, cultura e tradizioni. Esso ha lo scopo di “costruire” un ponte di comunicazione tra Asia, Europa e America e lo fa sul piano delle arti visive, avulso da qualsiasi pregiudizio culturale.

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