La napoletanità è una categoria dello spirito fin troppo
indagata (anzi, spesso abusata) da giornalisti, scrittori, intellettuali...
Essendo appunto una categoria dello spirito, appare difficile, se non
impossibile descriverla utilizzando il mezzo limitato della parola. La devi
vivere, se la vuoi comprendere, e poi, in ogni caso, difficilmente riuscirai a
comunicarla veramente, pienamente agli altri. Radici troppo profonde e
intricate, che affondano in secoli di storia, la alimentano; mentre sfumature
impercettibili, eppure decisive per determinare la bellezza del quadro, sono
riservate alla sola anima di chi, conoscendo quella lingua meravigliosa che è
il napoletano, può apprezzarne davvero la ricchezza espressiva. Lasciata quindi
ogni velleità letteraria agli intellettuali dei salotti alla moda, mi
soffermerò su un piccolissimo aspetto della napoletanità dell’era moderna:
l’amore per la squadra di calcio: ‘o Napule. 100 pagine divertenti e
commoventi.
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