Chi era, o meglio chi è Sergio
Leone? Sono passati più di quarant’anni, quarantatré per l’esattezza, da Per un
pugno di dollari che il regista realizzò nel 1964. Nessuno poteva prevedere il
suo straordinario successo e che sarebbe diventato il western italiano più
conosciuto nel mondo. Se il film – seguito un anno dopo da Per qualche dollaro
in più, un altro successo – segnò a sorpresa una data fondamentale nella storia
del cinema non solo italiano, Il buono, il brutto, il cattivo (l’ultimo della
cosiddetta «trilogia del dollaro») sancì definitivamente l’affermazione di un
nuovo grande regista, anzi di un nuovo grande autore, inventore di uno stile
che entusiasmò la critica e appassionò il pubblico.
Ma, contrariamente a quanto si
pensa, Leone dovette superare molte difficoltà prima di affermarsi. E proprio
da questa fatica, anzi da queste fatiche, nasce il racconto di Italo Moscati
che intreccia cinema e vita, vittorie e battute d’arresto, amori e famiglia,
per entrare in un laboratorio esistenziale e creativo con pochi termini di
paragone, culminato in C’era una volta in America, il suo addio al cinema.
Sergio Leone morì infatti nel 1989,
a soli 60 anni, mentre stava preparando un kolossal
sulla battaglia di Leningrado.
ITALO MOSCATI, regista e scrittore,
sceneggiatore, insegna Storia dei Media e Arti Visive della Contemporaneità
all’Università di Teramo. Tra i suoi ultimi volumi, ricordiamo Gioco perverso.
La vera storia di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, tra Cinecittà e guerra
civile; I piccoli Mozart; Sophia Loren. La storia dell’ultima diva, editi da
Lindau; e Anna Magnani; Vittorio De Sica; Pasolini passione, editi da
Eri-Ediesse.
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