14 luglio 1099. Mentre
Gerusalemme si prepara ali invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto
come II Copto, raccoglie tutti gli abitanti della città, giovani e vecchi, donne
e bambini, nella piazza dove Pilato aveva consegnato Gesù alla sua fine. La
folla è formata da cristiani, ebrei e mussulmani, e tutti si radunano in attesa
di un discorso che li prepari per la battaglia imminente, ma non è di questo
che parla loro il Copto: il vecchio saggio, infatti, li invita a rivolgere la
loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di tutti i giorni,
dalle sfide e dalle difficoltà che si devono affrontare. Secondo il Copto, la
vera saggezza viene dall'amore, dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi
come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana con l'ineluttabilità
della morte. "Il manoscritto ritrovato ad Accra" è un invito a
riflettere sui nostri princìpi e sulla nostra umanità; è un inno alla vita, al
cogliere l'attimo presente contro la morte dell'anima.
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