L’art. 1 cpv. del Concordato del 1929 prevedeva: “in considerazione del carattere
sacro della Città Eterna, sede vescovile del Sommo Pontefice, centro del mondo
cattolico e meta di pellegrinaggi, il
Governo italiano avrà cura di impedire in Roma tutto ciò che possa essere in
contrasto col detto carattere”1. Questo studio è dedicato alla vicenda di tale
disposizione fino alla sua revisione con l’art. 2.4 dell’Accordo del 1984 che
statuisce: “la Repubblica
italiana riconosce il particolare significato che Roma, sede vescovile del Sommo Pontefice, ha
per la cattolicità”. (tratto dalla prefazione)
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