Approfittiamo della lettura d'un
racconto lungo d'uno dei nostri giovani autori preferiti, Gianluca Morozzi, e
stiamo parlando questa volta di "Mortimer Blues", per riferire meglio
anche d'una delle avventure editoriali delle Edizioni Il Foglio, insomma della
gradevole assai collana Demian; ma procediamo con ordine. Anzi presentiamo
prima, quindi, questo spazio interno alle piccine e sempre attive edizioni
della provincia livornese: diretta da Sacha Naspini e Federico Guerri, "il
tentativo di una vita, l'accenno di un sentiero". Per poi arrivare ad
alcuni testi pubblicati in collana. Ma affidiamoci a Naspini, intanto: "Un
giorno Gordiano Lupi mi ha chiesto di fare una collana per Il Foglio. Una
collana di 'brevi', diceva. Una collana veloce. Magari da lanciare anche in digitale,
eccetera eccetera. Ci ho pensato un po’. L’ho chiamata DEMIAN perché è il
titolo d'un libro (di Hermann Hesse, ndr) che ho amato tantissimo. E ho deciso
che la collana doveva avere come suggestione centrale l’adolescenza, perché ho
una passione sfegatata per i luoghi indefiniti. L’adolescenza è uno di questi.
È soprattutto lì che ci sono i primi strappi belli, quelli devastanti della
vita. È lì che si capisce se le fondamenta reggono davvero o se già bisogna
rivedere qualcosa. Ti svegli alle cose del mondo, cominci a dare un nome a.
Magari sei tutto brutto e incasinato; oppure, durante un mercoledì pomeriggio
ti capita un fatto che saprà marchiarti forte, dando una bella rimescolata alle
piccole certezze che avevi appena messo assieme. Càpiti qua in mezzo, nella
mischia, abbastanza disarmato. Magari t’innamori e non ti vogliono. Magari d’un
tratto il tuo corpo pare volerti sfuggire di mano. E tutto il resto. Hai
l’indole fresca, il tuo compito sembrerebbe quello di darle la corsa che
chiede, eppure ecco già i primi muri. La famiglia. La scuola. Le competizioni
naturali dell’età. Allora sgomiti, per ricavarti degli spazi. Questo può
significare lotte acerrime, delusioni nucleari. Pianti, magoni, labbra spaccate
– ma senza dirlo a nessuno, in casa, dando la colpa a uno sportello, alla bici.
Magari, un giorno, ti metti a scrivere su un pezzo di carta, con l’anima fuori
dai denti. Insomma, DEMIAN vi farà fare dei viaggi in queste terre, dove la
materia umana è ancora molle, pulsante. (...) La redazione: siamo io e Federico
Guerri – un trinciatesti lucido e puntuale (nonché ottimo divoratore di cinese;
questo ci permette bellissime riunioni del venerdì sera, da Oriente)".
Impossibile spiegare meglio il motivo della collana. Nel libretto firmato da
Guerri, Malabaila ed Evangelisti, Episodio 3 ed Episodio 4, sono contenuti
"Hikikomori" (dal giapponese 'stare indietro, isolarsi'), che ritrae
pezzi della maturazione di Guerri appunto, "Latte chimico", del
sempre promettente Malabaila, ma, soprattutto, "Il complotto di Wilhelm
Reich contro l'America", dell'intransigente Evangelisti, dove invece è
ritratto lo psichiatra austriaco Reich: che nel '56 si difese da solo davanta
al tribunale di Portland perché accusato di aver venduto proprio agli
statunitensi dei "rimedi miracolosi contro il cancro". Lupi, invece,
nell'Episodio 7, con "Il ragazzo del Cobre" ci fa guardare al Brasile
di Salvador de Bahia attraverso gli occhi del giovane Juanito. Prima
d'omaggiarci del superbo dono della ripubblicazione d'alcune introvabili cicche
dello scrittore cubano Pinera, raccolti sotto il titolo "L'inferno e altri
racconti brevi"; Virgilio Pinera, sia detto e non per inciso, è uno di
quei scrittori perseguitati dal castrismo che tanto piacciono all'animatore del
Foglio letterario, oltre che noi stessi sempre comunque e ovunque dovremmo
difendere e ricordare. Epperò chiudiamo con leggerezza, riprendendo da quel
Morozzi che con cadenza e richiami gucciniani rivede pezzettini di lande
emiliane un po' in castigo, ovviamente e come al solito, tenendo insieme la
storia col collante della musica. Qui l'adolescenza vuole scapparsene dal
paesello, e cercare di mettere nel Suonare voglie e desideri. Un piccolo quadro
di realtà esistite. Dappertutto. E adesso sappiamo che non solamente la
scrittura di Gianluca Morozzi e la dedizione di Gordiano Lupi vanno seguite,
perché c'è pure il favoloso lavoro da consulenti di Naspini e Guerri.
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