Il volume di Alonge e Amaducci non è una storia
del cinema d’animazione. Si tratta piuttosto di una riflessione teorica
sull’animazione, costruita attraverso l’analisi di una serie di opere,
tendenze, autori particolarmente interessanti e significativi. La prima parte
(scritta da Alonge) è incentrata sull’animazione «industriale» dei grandi
studios americani, dall’epoca del muto sino ai lungometraggi in digitale,
mentre la seconda (firmata da Amaducci) è dedicata alle diverse correnti
sperimentali, dalle avanguardie storiche sino alle esperienze più recenti. Ma
in realtà non è possibile tracciare una netta linea di separazione tra i due
ambiti, perché i rapporti, gli scambi, le contaminazioni, tra il lavoro delle
équipe degli animation departments di Hollywood e quello degli artisti solitari
dell’avanguardia (europea e nord-americana) sono stati frequenti e intensi.
L’introduzione della tecnologia digitale ha poi rivoluzionato il panorama
dell’animazione, mettendo radicalmente in discussione l’opposizione canonica
tra cinema dal vero e cinema d’animazione, nonché la stessa nozione di cinema.
Questo libro, dunque, prende le mosse dai primi, tremolanti, disegni animati
degli inizi del XX secolo, per arrivare alla computer grafica degli inizi del
XXI, costruendo un percorso articolato in cui si incontrano oggetti tra loro
assai diversi: prodotti di consumo e opere d’avanguardia, immagine
cinematografica e immagine digitale, tradizione europea e tradizione americana.
Giaime Alonge insegna Storia del cinema al Dams
di Torino e al Dipartimento di animazione della Scuola Nazionale di Cinema. Tra
le sue pubblicazioni più recenti: Uno stormo di Stinger. Autori e generi del
cinema americano (2004) e, con Giulia Carluccio, Il cinema americano classico
(2006).
Alessandro Amaducci, videoartista, realizzatore
di documentari, videoclip e spettacoli multimediali, insegna al Dams di Torino.
È autore di testi teorici sull’estetica e sulla tecnica dell’immagine
elettronica e digitale: presso Lindau nel 1997 ha pubblicato Il
video. L’immagine elettronica creativa e nel 2003 Banda anomala. Un profilo
della videoarte monocanale in Italia.
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