Sabato 13 aprile, Il Porticciolo roots bar, organizza a partire dalle
17.30, il torneo di scopa a Coppie con “Le Salentine” le nuove carte da gioco
che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento! Sabato 13 aprile
2013 dalle 17.00, presso il
Porticciolo roots bar a Torre Sant’Andrea. L’iscrizione al torneo è
gratuita, per partecipare basterà presentarsi al locale, oppure chiamare il
numero 334 7701620, o anche inviare un messaggio di partecipazione col nome
della coppia alla pagina facebook del Porticciolo (https://www.facebook.com/ilporticciolo.rootsbar)
In occasione del torneo, Kurumuny e B22
presenteranno il progetto delle carte da gioco “Le Salentine”, un progetto
artistico che ha portato alla creazione del primo mazzo di carte da gioco del
Salento. I premi previsti per i primi tre classificati consistono in: Primo
premio: Cena x 2 presso il Ristorante Il Porticciolo comprensiva di: Antipasto,
primo e secondo (Frittura); Secondo premio: Buono carburante del valori di 20
€; Terzo premio: Una bottiglia di prosecco.
Per info
sull’evento:
«Il laboratorio creativo B22,
costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa
editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che
ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco
napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli
elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in
particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e
sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le
salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti
al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade.
Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del
progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi
tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si
sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del
Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di
fazzoletti bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole,
calzette e scarpe con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono
riproposte le immagini dei santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo,
san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante
intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga
serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal
quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al
valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto
rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del
galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo
pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei
simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto
Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o
l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che
lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul
retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di
Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile,
dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e
territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog “L’arte tra le righe” CoolClub.it).
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