Non solo James Bond,
anche la nostra corona aveva le sue spie. Con verve cinematografica, Angelo
Acampora ci racconta gli incredibili successi dei nostri agenti segreti
all’epoca del secondo conflitto mondiale. Noi oggi poco o nulla sappiamo delle
cosiddette “barbe finte” e del loro operato, forse perché i sopravvissuti, dopo
la guerra, continuarono a fornire il loro prezioso servizio allo stato, coperti
dal segreto militare. La cosa certa e che dopo l’armistizio con gli
anglo-americani, i tedeschi si ritrovarono contro gli specialisti che non
avevano aderito alla RSI. Fu una grave perdita per il loro servizio
informativo, anche perché gli italiani non solo non prestavano più una preziosa
collaborazione, ma adesso erano al corrente di buona parte dei loro segreti. Eppure
erano stati davvero utili gli uomini del colonnello Manfredi Talamo, a capo
della “Squadra P” ovvero “Prelevamento”. Come per esempio il maggiordomo –
moltissimi degli agenti su campo erano giornalisti, commercianti all’ingrosso,
commessi viaggiatori, spedizionieri, fotografi, impiegati e tecnici
industriali, personale di alberghi, ristoranti, bar, treni, navi mercantili e
passeggere e non militari di professione – dell’ambasciata inglese Francesco
Costantini che riuscì a trafugare il fantomatico Black Code. Acampora non solo
ricostruisce la fatidica notte in cui l’estate romana (e alcune dolci signore)
distrassero il personale della sede diplomatica consentendo alla nostra spia di
trafugare il cifrario, ma si addentra nelle conseguenze: senza il senza il
lavoro del romanissimo Costantini, Rommel non avrebbe potuto anticipare le
mosse della British Army in Nordafrica. La “volpe del deserto” iniziò a perdere
proprio quando gli inglesi decisero di cambiare codice! Dell’agente “Alos”
conosciamo solo il soprannome, ma anche l’impresa ai limiti dell’impossibile.
Avendo frequentato le lezioni di Fermi e seguito sia i nomi dei brevetti che le
carriere di tutti i fisici che avrebbero potuto sviluppare la bomba atomica,
riuscì in un’impresa unica. Spacciandosi per vagabondo e girando per tutti gli
USA trovò la base del progetto Manhattan e a relazionale al colonnello Amè, nel
1941 testuali parole: ≪Basterà
una bomba non più grande di un arancia per distruggere Roma≫. Nessuno ancora
credeva fosse possibile una cosa del genere. L’opportunità di una guerra
nucleare avrebbe potuto essere all’origine anche di un carteggio Mussolini -
Churchill, come sostenne il figlio di Aristide Trabasso (prima spia della Regia
Marina in Eritrea e poi uomo della PS dopo l’8 Settembre). Il libro che
Trabasso junior tentò di dare alle stampe si intitolava Su Onda 31 Roma non
risponde e recava per sottotitolo: Avvenimenti inediti sull’ultimo conflitto
mondiale, eroi e traditori, sfileranno dinanzi agli occhi del lettore in una ossessionante
narrazione scritta dal figlio di un agente segreto, ma venne sequestrato e
distrutto prima dell’uscita, diventando un Santo Graal per tutti i bibliofili. Il
doppio gioco che Aristide Trabasso faceva (fascisti e americani) è forse
all’origine della sparizione dei documenti che attestavano il carteggio del
Duce con Winston Churchill. Certo la ricostruzione dei fatti che Acampora
intavola è dettagliata e convincente e si avvale di documenti e cronache
dell’epoca, cronache che testimoniano come Trabasso fosse effettivamente nella
posizione di custodire e comprendere lettere genuine, che durante il secondo
conflitto mondiale avrebbero cambiato le sorti della Storia. E poi altri
cifrari trafugati e rebus risolti, ambasciate violate e imprese pericolosissime,
morti sospette e ovuli contenenti notizie fatti viaggiare all’interno di organi
riproduttivi femminili, insomma il mondo intrigante dei romanzi di spie. Certo non tutte le vite
di questi agenti finirono bene, per esempio Manfredi Talamo finì fucilato alle
fosse ardeatine per uno screzio con una spia tedesca, vatti a fidare degli ex
alleati…
Angelo Acampora è
ricercatore storico. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e tenuto
lezioni presso scuole medie inferiori e superiori. È autore di diversi saggi
storici, tra cui citiamo in particolare gli ultimi due: Shakespeare. Agente
segreto al servizio di Sua Maestà. La morte misteriosa (Controcorrente 2015) e
Nome in codice: Operazione Majorana. Misteri di un’indagine a sorpresa (IBN
2016).
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