martedì 7 agosto 2012

Céline segreto di Lucette Destouches e Véronique Robert. Traduzione di Maruzza Loria (Lantana Editore)



«È con te che voglio finire la mia vita, io ti ho scelto per raccogliere la mia anima dopo la mia morte» Louis-Ferdinand Céline. Danzatrice presso l’Opéra di Parigi, la giovanissima Lucette incontra l’autore di Viaggio al termine della notte nel 1936, nella Francia del Fronte popolare. Quello che nasce è un rapporto fatto di poche parole, ma in cui immediatamente ciascuno riconosce il bisogno assoluto dell’altro. Sono anni cruciali, per la carriera e il destino di Céline, nel corso dei quali cede ai richiami dell’antisemitismo e dell’anticomunismo viscerale, ma concretamente fondato sull’esperienza dopo un viaggio in incognito in Russia, in seguito al quale denuncerà gli orrori di Stalin. Lucette e Louis-Ferdinand condividono tutto: l’arte, la guerra, la fuga attraverso la Germania, l’esilio in Danimarca e il processo per collaborazionismo, la condanna per antisemitismo, l’ostracismo della pubblica opinione e della critica. I personaggi della scena letteraria e culturale di quegli anni intersecano a vario titolo l’esistenza di Céline e Lucette – da J.-P. Sartre a Gaston Gallimard, da Albert Camus a Marcel Aymé, da Dubuffet a Paul Morand a Arletty – e vengono in queste memorie tratteggiati rapidamente, in maniera efficace e imparziale. Allo stesso modo, con lucida leggerezza, sono rievocati i momenti terribili della povertà, la solitudine, le malattie, il grande amore verso gli animali. Ciò che colpisce di queste memorie – trascritte dalla voce di Lucette quasi novantenne per mano dell’allieva Véronique Robert – è prima di tutto il sentimento vivo di fedeltà e di totale dedizione nei confronti di Céline. Lucette non vive nel ricordo del passato, ma in una condizione di assoluta fedeltà, verso un uomo il cui nome è ancora oggi in bilico tra la consacrazione e lo scandalo.




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